“Vivi il presente”, “cogli l’attimo” a questi inviti segue inevitabilmente la domanda: come restare nel presente, nel qui e ora (hic et nunc) senza lasciarci disorientare dalla apprensione per il futuro o dal rimpianto del passato, capaci entrambi di annullare il gusto e il valore dell’attimo presente?
Il dott. Vittoz risponde all’invito a cogliere l’attimo con un consiglio pratico. Il suo consiglio è urgente:
“Occorre assolutamente adattare alla propria vita, la vita al presente attraverso la consapevolezza delle azioni. La difficoltà è meno grave di quanto possa sembrare e più si è impegnati, più occorre agire.”
L’azione consapevole è un atto sentito e non pensato: durante la sua esecuzione, siamo esclusivamente presenti alle sensazioni in gioco. Esse coinvolgono il corpo e la mente, che le recepisce e le immagazzina. Tutte le dimensioni umane sono attivate nel corso dell’azione. Inoltre la sensazione rende unico e esclusivo l’attimo presente, poiché la sensazione appartiene solo al presente.
Provate con azioni brevi, quotidiane e semplici: togliere gli occhiali, sfilare un anello, aprire una porta… Siate presenti solo alle sensazioni, senza anticiparle col pensiero, senza parlare e senza formulare commenti interiori. Svilupperete così un atteggiamento ricettivo che è un atteggiamento di accoglienza e di conoscenza del presente.
Un allievo di Vittoz, il dott. Ledoux, lui stesso medico, scriveva a questo riguardo:
“Non usiamo più le sensazioni come conoscenza. L’uso della sensazione è in regressione solo gli artisti lo hanno sviluppato”
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Photo by Andre Hunter on Unsplash