Affrontiamo ora questo argomento utilizzando i suggerimenti del Metodo Vittoz.
La distanza è una linea retta tra due punti. Essa li collega e al tempo stesso li separa.
Ora proviamo a sentire la distanza che separa noi stessi da un’altra persona (quando siamo in fila davanti a un negozio o attendiamo il nostro turno alla cassa per pagare). E’ coinvolta in particolare la sensazione visiva.
Innanzitutto partiamo dalla percezione di noi stessi. Quali punti di appoggio abbiamo, quando siamo in piedi? Il suolo senza dubbio, su cui carichiamo il nostro peso attraverso i piedi. Prendiamo atto del ruolo importante dei piedi, punto di incontro tra il nostro peso e la resistenza opposta dal suolo.
I punti di appoggio ci aiutano a sentire globalmente il corpo, nell’istante presente e ci danno stabilità. Proviamo a affidare il nostro peso al suolo, certi che il suolo ci sorregge sempre. Con la nostra capacità visiva accogliamo la persona scelta, i suoi colori, la sua altezza, la sua struttura. Accogliamo tutti questi elementi senza commenti interiori. In sintesi scattiamo una foto “neutra”.
Una indicazione rigorosa, per evitare il contagio del Covid 19, oltre alla pulizia delle mani, è il rispetto della distanza di sicurezza, non inferiore al metro.
Ora prendiamo atto della distanza tra noi e la persona, come se tracciassimo una pennellata tra i due punti con il nostro sguardo. Sperimenteremo che la distanza è la linea che separa e al tempo stesso mette in relazione noi e l’altra persona.
Questa esperienza può essere ripetuta in ogni situazione, all’aperto e al chiuso, e ci servirà a valutare rapidamente la correttezza della distanza e a modificarla, se necessario.
Lasciamo risuonare le parole di Vittoz, che adattiamo a questa esperienza:
“Aver coscienza di una distanza significa innanzitutto sentirla (vederla), non pensarla”
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Photo by Limor Zellermayer on Unsplash