E se ogni azione partisse da me ?
La domanda sembra nascere da un atteggiamento auto centrato, giustamente criticabile. Invece questa frase vuole inaugurare una riflessione volta a suggerire un nuovo punto di partenza per le nostre azioni. Tale punto di partenza si basa sul Metodo Vittoz.
Quale può essere la nuova scintilla che innesca le azioni, qualunque esse siano?
Prima di agire e di parlare, semplicemente sentiamoci. Sentiamo la totalità del nostro corpo, accogliamo le sensazioni fisiche del momento, con disponibilità. Realizziamo una azione di discesa nel nostro corpo: scendiamo dentro noi stessi, cioè lasciamo scivolare la nostra presenza all’interno della nostra struttura fisica.
Scatteremo così una “foto sensoriale” di noi stessi.
Prediamo coscienza del nostro corpo. Il nostro corpo è la nostra vita e lì si realizza anche l’attività mentale. Di conseguenza, proprio poiché la sensazione coinvolge anche l’attività mentale, essa ci ricompatta dandoci una percezione unitaria di noi , percezione sentita in questa azione di discesa nel corpo e perciò certa.
L’ operazione suggerita richiede pochi istanti. Se ripetuta con regolarità ha il vantaggio di ricondurci frequentemente a noi stessi. Questa “fotografia sensoriale”, diventa il nostro “qui e ora”, il nostro attimo presente, sempre citato e mai spiegato in modo pratico. Partiamo da noi per poter successivamente entrare in contatto con ciò che ci circonda e per dedicarci alle azioni del momento, qualunque esse siano.
La consapevolezza sentita del nostro corpo diventa così l’azione indispensabile per aprirci al mondo reale, esterno e interno. Ecco proposta una “nuova abitudine”, secondo il Metodo Vittoz, che incide sulla qualità della nostra vita.
“Sapere che sentiamo è sapere che esistiamo…”
(Dott F. Ledoux , allievo di Roger Vittoz)
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Photo by Caroline Veronez on Unsplash