Cosa fare quando “non va”? Quando siamo inquieti per il nostro futuro, quando ci sembra di non avere un supporto per guardare avanti, con la serenità necessaria?
Vivere il presente è la proposta del Metodo Vittoz. Ed è una sfida in questo tempo, in cui il pensiero ci proietta in un futuro sconosciuto, che può far paura, e in un passato che non esiste più.
Noi singolarmente non possiamo incidere sugli avvenimenti esterni. Possiamo agire sul nostro presente, in cui tutte le dimensioni della nostra persona sono coinvolte. Anche la dimensione più profonda. Essa è parte del nostro insieme che è fisico, mentale, emozionale, spirituale.
Solo l’accoglienza sensoriale ricompatta nel presente tutti i nostri livelli. L’ accoglienza sensoriale dà apertura al reale, disponibilità a ciò che ci circonda e a noi stessi, lucidità nelle scelte. Ci aiuta a mettere radici nel qui e ora, ad ancorarci in noi. Possiamo sperimentarlo subito.
Il dottor Vittoz disse a una sua paziente: ”Non le dico di aver fiducia ma di provare”.
La vita è un susseguirsi di azioni nel “qui e ora”, il presente è il terreno per poter lavorare in noi.
Partendo dalla posizione seduta, alziamoci in piedi.
Quante sensazioni, corporee e non solo, si attivano in questa frazione di tempo? Esse sono la vita nel presente. Vivere il presente è sentire.
La sensazione accolta ricongiunge e armonizza nell’istante presente tutte le dimensioni della nostra persona. Nessuna altra attività lo può fare. Tale armonizzazione è benefica anche per la nostra vita interiore.
“Occorre che il corpo e lo spirito vivano insieme e si sviluppino insieme….è sbagliato vivere solo per lo spirito”
R. Vittoz
“Voi farete il vostro dovere vivendo il presente, dedicandovi all’azione del momento. Noi ci eleviamo grazie al momento presente, e non con il ritorno al passato o con le anticipazioni del futuro”
R. Vittoz
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Photo by Ben White on Unsplash