Franca, infermiera di 38 anni, è sposata e madre di due figli in età scolare.
E’ molto stanca a causa dei turni di lavoro stressanti e dei cambi di orario a cui attualmente si adatta a fatica. La vita familiare è impegnativa e non le lascia spazi di recupero. Si sente nervosa e oppressa dalla situazione che sta vivendo. Ha la sensazione, e il timore, di perdere il controllo della sua vita. I colleghi riferiscono che spesso lei non riesce a formulare un discorso logico quando è stanca. Ciò la preoccupa e le crea insicurezza.
Una collega di origine francese le presenta il metodo Vittoz.
Nella prima seduta le viene consigliato di fare ogni giorno numerosi atti consapevoli: deve scegliere azioni semplici, abituali e precise, ed eseguirle accogliendo le sensazioni che sono in gioco. Ad esempio, lavarsi le mani, lavarsi i denti, mangiare una mela, fare una iniezione, spingere il carrello delle medicine…la giornata è ricca di azioni a cui attingere. Per Franca è necessaria la ripetizione costante di atti consapevoli per vivere momenti di pura ricettività, che riposano la mente e l’aiutano a ritrovare la presenza a se stessa, ogni giorno.
L’impegno a cui Franca ha aderito costituisce la base del Metodo: l’atto consapevole, cioè sentito, le permette il controllo del momento presente e di se stessa. Diversamente da come immaginava, Franca sperimenta che il controllo così raggiunto è esente da tensione e le consente una presenza calma e ordinata in ciò che sta facendo.
“Occorre assolutamente adattare alla propria vita ‘la vita al presente’ grazie alla consapevolezza delle azioni” – R. Vittoz